tag:blogger.com,1999:blog-8526488099484757062024-03-06T00:01:55.500+01:00Due ANews, opinioni e ricerche su Arte e ArchitetturaAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.comBlogger65125tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-30821831840264554332013-03-20T15:30:00.003+01:002013-03-20T15:30:43.429+01:00Parma inattesa, lo spazio del pudore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.festivalarchitettura.it/fa5_2011/Upload/laboratoriprogetti/c28Jbn4AYt_195.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.festivalarchitettura.it/fa5_2011/Upload/laboratoriprogetti/c28Jbn4AYt_195.jpg" height="294" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Domani in Galleria San Ludovico inaugura la mostra<a href="http://www.festivalarchitettura.it/festival/It/newsDetail.asp?ID=117" target="_blank"> Parma inattesa, lo spazio del pudore</a>.<br />
<br />
<a name='more'></a>La mostra del professo <a href="http://www.iuav.it/Ateneo1/docenti/architettu/docenti-st/Renato-Riz/index.htm" target="_blank">Renato Rizzi</a> e del suo progetto per la città di Parma sarà visibile presso la Galleria San Ludovico (Borgo del Parmigianino 2). Senz'altro una mostra dove potremo oltre che vedere il lavoro scaturito dall'invito del Prof. Rizzi al<a href="http://www.festivalarchitettura.it/festival/It/Default.asp" target="_blank"> Festival dell'Architettura</a>, promosso dalla Facoltà di Architettura dell'università di Parma, anche la storia dello sviluppo della città dall'epoca romana fino ai giorni nostri.<br />
<br />
Sono particolarmente orgoglioso di questa mostra che da la possibilità di vedere l'enorme lavoro che sta dietro il pensiero progettuale del Professor Rizzi, che nella mia carriera di studente ho avuto il privilegio di averlo come docente, il quale mi ha segnato in modo particolare, e con il quale ho partecipato attivamente alla realizzazione di un modello che rappresenta i territori parmensi in epoca medievale che sarà esposto in questa mostra.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Borgo del Parmigianino, 43121 Parma PR, Italia44.8046277 10.33045300000003444.8032192 10.327931500000034 44.806036199999994 10.332974500000034tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-7052579292270856902013-01-22T11:40:00.000+01:002013-01-22T11:40:25.786+01:00Da Botticelli a Matisse - Volti e figure<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.splendidiquarantenni.com/wp-content/uploads/2012/12/da-botticelli-a-matisse-480x262.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="174" src="http://www.splendidiquarantenni.com/wp-content/uploads/2012/12/da-botticelli-a-matisse-480x262.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Aprirà il 2 Febbraio a Verona la mostra Da Botticelli a Matisse.<br />
<br />
<a name='more'></a>La mostra di circa ottanta opere non sarà divisa in ordine cronologico ma in sezioni tematiche che cercheranno di mettere in correlazione fra loro anche opere molto distanti fra loro come impostazione e momento storico artistico. Troveremo opere provenienti dai più grandi musei mondiali di:<br />
<br />
<ul>
<li>Tintoretto, </li>
<li>Tiziano, </li>
<li>Paolo Veronese, </li>
<li>El Greco, </li>
<li>Rubens, </li>
<li>Rembrandt, </li>
<li>Velazquez, </li>
<li>De La Croix, </li>
<li>Degas, </li>
<li>Monet, </li>
<li>Van Gogh,</li>
<li>Pissarro,</li>
<li>Renoir,</li>
<li>Matisse, </li>
<li>Munch, </li>
<li>Medardo Rosso</li>
</ul>
Finalmente al via una delle mostre più attese di quest'anno che si spera non tradirà le forti attese create.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Palazzo della Gran Guardia, Piazza Brà, 37121 Verona VR, Italia45.438094 10.9922880000000319.9160595 -30.316305999999969 70.9601285 52.30088200000003tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-28870589144680954432013-01-09T15:49:00.000+01:002013-01-09T15:49:08.096+01:00Ecco il nuovo direttore della Biennale d'Architettura di Venezia per il 2014<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfa0nxsTbCR64GJjmDbzZYpbBlIjP-RfrYdiXiQ8GEiXXwsAGugyC0mWqOLc9Ojx60BZTUCzrCubb37cYXaSHF59oQ-1iNPysgVueEN-lOEupHs5tOLYCQrH7x71f3oxeN-P5r2iW6CInn/s1600/02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfa0nxsTbCR64GJjmDbzZYpbBlIjP-RfrYdiXiQ8GEiXXwsAGugyC0mWqOLc9Ojx60BZTUCzrCubb37cYXaSHF59oQ-1iNPysgVueEN-lOEupHs5tOLYCQrH7x71f3oxeN-P5r2iW6CInn/s320/02.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Nella giornata di ieri è stato nominato come nuovo direttore della Biennale di Venezia che si svolgerà nel 2014 l'architetto olandese Rem Koolhaas.<br />
<br />
<a name='more'></a>La notizia di ieri è stato un colpo di scena se si considera il largo anticipo con cui è avvenuta la nomina che, di contro, nelle ultime edizioni è sempre stata dichiarata a ridosso dell'importante evento.<br />
Il progettista a dichiarato: "Vogliamo dare uno sguardo nuovo agli elementi fondamentali dell'architettura utilizzati da qualsiasi architetto, ovunque e in qualsiasi momento", mentre il presidente della biennale, Paolo Baratta ha così commentato la scelta: "È di per sé significativo che a questa prossima Biennale si possa impegnare Rem Koolhaas, una delle maggiori personalità tra gli architetti del nostro tempo, che ha impostato tutta la sua attività su un'intensa ricerca e che, celebrità riconosciuta, accetta ora di mettersi in gioco per un ulteriore esercizio di ricerca e, perché no, di ripensamento"<br />
Senz'altro una decisione molto importante che da la possibilità all'architetto olandese, una delle più interessanti persone nell'ambito dell'architettura, di poter progettare al meglio l'intera mostra considerando anche il tempo che avrà disposizione, di conseguenza però le aspettative saranno alte e si spera ad una vera e propria inversione di marcia con il proporre veramente come da lui dichiarato un nuovo modo di guardare l'architettura.<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0La Biennale di Venezia - Arsenale, Calle della Tana, 2169/S, 30122 Venezia, Italia45.4335 12.35003000000006119.911465500000002 -28.958563999999939 70.9555345 53.65862400000006tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-86596717246442847422013-01-05T09:25:00.000+01:002013-01-05T09:25:04.627+01:00Munch, polemiche sull'area del progetto per il nuovo museo<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.griseldaonline.it/il-corpo/img/5A-%20edward-munch-l'urlo-1893-oslo-munchmuseet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.griseldaonline.it/il-corpo/img/5A-%20edward-munch-l'urlo-1893-oslo-munchmuseet.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Edvard Munch,<br />L'Urlo</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Oslo</b> non riesce a darsi pace e decidere dove sarà situato il nuovo museo dedicato al celebre artista norvegese <b><a href="http://due-a.blogspot.it/2012/12/memorie-dartista-1012-al-1612.html" target="_blank">Munch</a></b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a>Anni di discussioni sull'area che dovrebbe ospitare il nuovo museo di cristallo opera dell'architetto spagnolo <a href="http://www.herrerosarquitectos.com/index.html" target="_blank">Juan Herreros</a>, avrebbero dovuto chiudersi con il <b>150° anniversario</b> della nascita del pittore a <b>dicembre 2012</b>. Sembra invece che le grandi divergenze sul sito da dedicare al museo hanno stoppato, speriamo momentaneamente, tutti i progetti per quest'opera.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.herrerosarquitectos.com/IMAGES/Munch-Oslo/orden_MM-m/01_AKERSELVA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="160" src="http://www.herrerosarquitectos.com/IMAGES/Munch-Oslo/orden_MM-m/01_AKERSELVA.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Juan Herreros,<br />MUseo Munch Oslo</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Norvegia60.070322397877035 11.39282226562559.815453897877035 10.747375265625 60.325190897877036 12.038269265625tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-33461585465575393092013-01-04T10:28:00.005+01:002013-01-04T10:28:57.390+01:00Un super 2013 ricco di mostre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/medium/2012/12/6/c6f170730eb0c1159305c5c364f5b913.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ansa.it/webimages/medium/2012/12/6/c6f170730eb0c1159305c5c364f5b913.jpg" /></a></div>
<br />
Per tutti i cultori dell'arte questo 2013 sarà un'anno ricco di importantissime mostre che si svolgeranno in tutta Italia.<br />
<br />
<a name='more'></a>A<b> Prato</b> le meraviglie di <b>Donatello e di Filippo Lippi</b>, a <b>Padova</b> la rivoluzione della Rinascenza ideata dal <b>Bembo</b> e dagli amici <b>Giorgione, Mantegna e Bellini</b>, a <b>Roma</b> lo splendore di<b> Tiziano</b> e a <b>Verona</b> la storia del paesaggio fino alle Ninfee di <b>Monet</b>. Sono questi i grandi eventi artistici che saranno ospitati in Italia nel 2013 senz'altro tutti di grande pregio e di grande richiamo per il pubblico non solo italiano ma internazionale. Ma non dimentichiamo nemmeno l'importante avvenimento della <b>Biennale d'arte di Venezia</b> piena di novità che ospiterà la mostra dedicata al genio di <b>Manet</b>, a <b>Milano</b> avremo anche una bellissima mostra sull'opera del nostro italianissimo <b>Modigliani</b>.<br />
Insomma se il buongiorno si vede dal mattino il 2013 artistico è già iniziato coi fuochi d'artificio.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-23628498323213515092013-01-02T11:02:00.000+01:002013-01-02T11:02:01.407+01:00Croce metropolitana per il Duomo di Firenze<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/large/2013/1/1/9b1b1221499487df71a6e490623b0fca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.ansa.it/webimages/large/2013/1/1/9b1b1221499487df71a6e490623b0fca.jpg" width="213" /></a></div>
<br />
<br />
Finalmente verrà creata una <b>croce metropolitana per la cattedrale di Firenze</b> che ne era priva dall'artista statunitense <a href="http://codyswansonsculpture.com/" target="_blank">Cody Swanson</a>.<br />
<br />
<a name='more'></a>L'opera per il duomo fiorentino è stata realizzata come dono all<b>'Opera di Santa Maria del Fiore</b> in occasione della nomina a cardinale di <b>Giuseppe Bettori</b>, arcivescovo metropolita di Firenze. La croce processionale a doppia traversa è formata da legno di cipresso, con Gesù in croce realizzato in argento fuso e cesellato.<br />
La croce, si spiega in una nota l'Opera di Santa Maria del Fiore, come nel caso della croce metropolitana , detta anche <i>Vera Croce</i>, è di pertinenza dei cardinali e dei patriarchi, primati e metropoliti, e viene posta negli stemmi di questi prelati per indicare la loro potestà che supera i confini della diocesi.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Opera di S. Maria del Fiore, Piazza del Duomo, 50122 Firenze, Italia43.7727011 11.25581750000003518.2506666 -30.052776499999965 69.2947356 52.564411500000034tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-26052732737905685892013-01-01T13:15:00.000+01:002013-01-01T13:21:10.879+01:00Memorie d'Artista 24/12 al 30/12In questa uscita natalizia di Memorie d'Artista tratteremo due artisti che hanno operato nel Novecento:<br />
<br />
<ul>
<li>il pittore e scultore <b>Juan Mirò</b></li>
<li>e l'architetto Tedesco <b>Bruno Taut</b></li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_vge183FCHGzVCPaNb0IvTjGZAkSt3USEgO2PCR5PMoyA4UzGhY4ijirmwnSLJY_1NqXkrQRdi6BuyMnD7qdG2TpwHI-KovlunnkshMX1_vGZAYU-mk-Gzw0jcRKWZ4GUCAf-M26Gdw/s1600/Joan-Miro.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_vge183FCHGzVCPaNb0IvTjGZAkSt3USEgO2PCR5PMoyA4UzGhY4ijirmwnSLJY_1NqXkrQRdi6BuyMnD7qdG2TpwHI-KovlunnkshMX1_vGZAYU-mk-Gzw0jcRKWZ4GUCAf-M26Gdw/s320/Joan-Miro.JPG" width="252" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il primo artista di cui parliamo è il pittore e scultore spagnolo<b> Juan Mirò</b>. Nasce a Barcellona il <b>20 aprile 1893</b> e già all'età di otto anni inizia a disegnare. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a>Su consiglio del padre Mirò frequento studi commerciali ma continuando in parallelo lo studio l'applicazione delle arti. Il primo impiego del giovane Juan fu presso una drogheria, finchè nel 1911 a causa di un esaurimento nervoso abbandono il suo lavoro per dedicarsi alla vocazione artistica, ancora più rafforzata dopo il lungo periodo di convalescenza presso la casa dei genitori.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Tornato a Barcellona nel 1912 frequento l<b>'Accademia di Galli</b> fino al 1915, in un secondo momento frequento il <b>Circolo Artistico di Saint Lluc</b>. L'anno seguente prese in affitto il suo primo studio ed entrò in contatto con personalità artistiche importanti scoprendo il fauvismo e in cui tenne una mostra nel 1918.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/f/f6/DSCN0108.JPG/800px-DSCN0108.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/f/f6/DSCN0108.JPG/800px-DSCN0108.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Interni fondazione Mirò</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Attirato dai movimenti artistici che si sviluppavano a <b>Montmatre</b>, nel 1920 decise di trasferirsi a Parigi, qui ebbe l'occasione di incontrare Picasso e il circolo dadaista di Tristan Tzara. Già in questo periodo inizia a delinearsi il suo stile originale inizialmente influenzato dal dadaismo e poi portato verso l'astrattismo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel 1929 tornò in Spagna e si sposò e proprio in questo periodo inizia la sperimentazione artistica di Mirò. Con la crisi della guerra civile spagnola (1936) tornò a Parigi dove raccoglieva fondi per la causa repubblicana, fece presto ritorno nella sua Spagna a causa dell'invasione nazista della Francia. Da questo momento si stabili tra Maiorca e Montroig.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Durante gli anni della guerra fu pubblicata la prima monografia di Mirò (1940) da <b>Shuzo Takiguchi</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://doveviaggi.corriere.it/mediaObject/foto/foto-articoli/europa/spagna/barcellona/barcellona-miro/01-barcellona-miro-plazaespana/original/01-barcellona-miro-plazaespana.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="http://doveviaggi.corriere.it/mediaObject/foto/foto-articoli/europa/spagna/barcellona/barcellona-miro/01-barcellona-miro-plazaespana/original/01-barcellona-miro-plazaespana.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Juan Mirò,<br />
Donna con Uccello</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel 1954 Mirò vinse il <b>premio della miglior grafica alla Biennale di Venezia</b> e nel 1958 il <b>premio Guggenheim</b>. Nel 1972 creò la fondazione Juan Mirò a Barcellona.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
In questo periodo si dedica alla scenografia per uno spettacolo teatrale e alla scultura monumentale, è proprio in questo momento che produce <i>"Donna con Uccello"</i> visibile a Barcellona nel parco a lui dedicato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.geocities.ws/scuola_capanne/giornalino_i000103.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.geocities.ws/scuola_capanne/giornalino_i000103.jpg" width="269" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Juan Mirò<br />
Muro della Luna</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per i riconoscimenti in patria, Mirò dovette attendere la fine del franchismo ricevendo poi svariati riconoscimenti l'ultimo risale al 1981 dove il re Juan Carlos donò all'artista la Medaglia d'oro di Barcellona.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
In età avanzata Mirò accelerò il suo lavoro creando centinaia di ceramiche tra le quali le più famose sono<i> "Il muro della Luna" </i>e <i>"Il muro del Sole"</i> nel palazzo del Unesco a Parigi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Juan Mirò morì a Maiorca all'età di novantanni e ora riposa al cimitero di Barcellona. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/06/Bruno_taut.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/06/Bruno_taut.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div>
Il secondo personaggio è <b>Bruno Taut</b>, nasce a<b> Konigsbeerg nel 1880</b>. Fratello di Max Taut anche lui architetto, Bruno si forma prima con <b>Mohring</b> e poi con <b>Fischer</b> fino al 1909 anno in cui inizio una sua prima attività professionale. Nel 1912 vince il concorso per il progetto del <b>Deutesch Stahlwerksverband</b> a Lipsia ottenendo un grande successo. Soltanto due anni dopo progetto è costruì uno dei suoi più noti progetti il <b>Glasspavilion</b>, che ebbe una risonanza ancora maggiore.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4rts.files.wordpress.com/2010/02/pabellontaut.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="299" src="http://4rts.files.wordpress.com/2010/02/pabellontaut.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bruno Taut,<br />
Glasspavilion,<br />
1914</td></tr>
</tbody></table>
Nel 1918 diventò direttore della <b>Arbeitsrat für Kunst</b> e fondò la rivista<i> "Frulicht"</i>.<br />
Dal 1921 al 1924 fu impegnato come <b>Stadtbauart a Magdeburgo</b> progettando alloggi popolari oltre ad intraprendere iniziative come la Magdeburgo colorata, operazione di rinnovamento delle facciate delle abitazioni della città affidandone il decoro ad artisti. Dal 1924 al 1932 fu impegnato come direttore dei programmi residenziali della <b>GEHAG a Berlino</b>, portando a termine la costruzione di quartieri satellite e costruendo quasi 20.000 alloggi.<br />
Con l'ascesa al potere di Hitler Taut, considerato un dissidente politico, fu costretto a lasciare la Germania iniziando così un lungo viaggio che lo portò a visitare il Giappone e la Turchia dove si spegne all'età di 58 anni ad Istambul <b>il 24 dicembre</b>.<br />
<br />
<br />
Chiedo scusa a tutti i lettori per il ritardo che si è venuto a creare per l'uscita di questo numero ma le feste di natale e fine anno sono degli eventi che occupano sempre molto tempo a breve anche il primo numero dell'anno nuovo.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-89375685229748466342013-01-01T10:58:00.003+01:002013-01-01T10:58:41.102+01:00Buon 2013<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.blogsicilia.it/wp-content/uploads/2012/12/buon-2013-400x215.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="http://www.blogsicilia.it/wp-content/uploads/2012/12/buon-2013-400x215.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ecco il primo post del nuovo anno! Con questo auguro a tutti i lettori di Due A un felice e intenso 2013 ricco di arte architettura e cultura</div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-16493606933331385382012-12-28T19:49:00.000+01:002012-12-28T19:49:24.899+01:00La Storia della Bellezza secondo Umberto Eco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://bompiani.rcslibri.corriere.it/shared_libri/cover/medium/4526529_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://bompiani.rcslibri.corriere.it/shared_libri/cover/medium/4526529_0.jpg" width="251" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
In questo articolo volevo parlarvi del libro di Umberto Eco Storia della Bellezza, edito da Bompiani (2004).<br />
<br />
<a name='more'></a>Il testo tratta attraverso la storia dell'arte e la letteratura i cambiamenti riguardo il gusto del bello che sono avvenuti nell'arco dei secoli della storia dell'uomo. Ciò che lo rende interessante è come Eco riesca a descrivere con assoluta leggerezza e in poche righe argomenti che normalmente risulterebbero pesanti e incomprensibili per un'occhio non esperto.<br />
<br />
Una cosa che ha suscitato il mio interesse è stata la correlazione fra arte e letteratura che formano un'unico intreccio nel lasciare tracce per riscoprire l'idea di bellezza di epoca in epoca.<br />
Senz'altro questo libro risulterà molto interessante per gli avvezzi del genere e potrebbe diventare un'ottimo punto di partenza per chi crede di non avere punti in comune con l'arte.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-56949706512879407262012-12-23T10:40:00.000+01:002012-12-23T10:40:24.077+01:00Con le feste rimangono aperti Musei e Siti Statali<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/large/2012/11/30/ef3610ec49007e9dabcb67b4036e4f99.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.ansa.it/webimages/large/2012/11/30/ef3610ec49007e9dabcb67b4036e4f99.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento con i<b> siti e Musei italiani</b> aperti durante le festività natalizie.<br />
<br />
<a name='more'></a>Questo evento ormai è diventato una consuetudine ma quest'anno vediamo come il luoghi per la cultura siano più aperti nelle regioni del sud a confronto con quelli aperti nel centro e nel nord. Tra queste istituzioni troviamo:<br />
<br />
<ul>
<li><b>Pompei ed Ercolano</b></li>
<li><b>Capodimonte,</b></li>
<li><b>Palazzo Venezia,</b></li>
<li><b>il Maxxi.</b></li>
</ul>
<div>
La cosa che però rende più scalpore è la chiusura però di alcuni musei che hanno senz'altro un maggior richiamo fra questi ci sono:</div>
<div>
<ul>
<li><b>gli Uffizi,</b></li>
<li><b>la Pinacoteca di Brera</b></li>
<li><b>Galleria Borghese</b></li>
<li><b>il Colosseo</b></li>
</ul>
<div>
La lista completa dei siti e musei aperti la trovate a questo<a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_2059624273.html" target="_blank"> link</a></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-79784760851774181602012-12-22T13:43:00.000+01:002012-12-23T10:42:04.703+01:00Auguri di Buone Feste da Due A<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img166.imageshack.us/img166/8770/babbonatale21024x768ef5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://img166.imageshack.us/img166/8770/babbonatale21024x768ef5.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
Auguri a tutti i lettori di Due A e alle loro famiglieAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-53007572309309846232012-12-21T10:42:00.004+01:002012-12-21T10:42:29.623+01:00Fuksas vince il concorso per il centro culturale Chengdu<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.bustler.net/images/news2/fuksas_chengdu_02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="http://www.bustler.net/images/news2/fuksas_chengdu_02.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<b>Fuksas</b> si è aggiudicato ieri la firma per il primo <b>centro culturale della città Chengdu</b>, capitale della Sichuan, in Cina.<br />
<br />
<a name='more'></a>Il progetto dal valore di<b> 150 milioni</b> di euro prevede la costruzione di quattro edifici di forma ellittica con una struttura interna a spirale, che senz'altro i più esperti vedranno in modo chiaro il riferimento al Guggenheim di Frank Lloyd Wright a New York. Negli edifici troveremo svariate funzioni fra cui:<br />
<br />
<ul>
<li><b>centro per le arti performative,</b></li>
<li><b>un centro culturale,</b></li>
<li><b>zone amministrative e </b></li>
<li><b>appartamenti per gli artisti.</b></li>
</ul>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Chengdu, Sichuan, Cina30.658601 104.0648559999999628.912339 101.48306899999996 32.404863 106.64664299999997tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-54450588975977508222012-12-21T08:48:00.000+01:002012-12-21T10:44:05.495+01:00L'Arte di Guardar l'Arte, un punto di vista alternativo per capire la storia dell'arteQuesto articolo è il primo di una serie che andrà a comporre la<b> nuova sezione del blog Due A dedicata ai libri</b>. Con questi articoli non è mia intenzione fare recensioni o critica ai libri da me letti ma soltanto condividere con il pubblico riflessioni e pensieri che scaturiscono dalla lettura di questi testi. L'ultimo obbiettivo è quello di indicare quali sono le conoscenze, che secondo il mio punto di vista, sono di certo utili per poter comprendere nel modo migliore il libro trattato.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.giunti.it/media/56954c-Q1F8356Y.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.giunti.it/media/56954c-Q1F8356Y.jpg" width="212" /></a></div>
<br />
<br />
Dopo aver partecipato alla conferenza dedicata a Klimt di <b>Philippe Daverio</b> e incuriosito dalla chiave di lettura storica su cui si era basato per spiegare in un modo anticonvenzionale la Secessione Viennese mi sono accinto a leggere con grande curiosità il libro <i>L'arte di Guardar l'Arte</i>, edito da Giunti nel 2012.<br />
<br />
<a name='more'></a>Questo testo è una raccolta di editoriali scritti dal direttore del giornale <b>Art e Dossier Philippe Daverio</b>.<br />
Il libro propone un metodo di lettura dell'arte e dei concetti di questo tema attraverso un punto di vista diverso dal classico studio dell'argomento ma che porta a scoprire nuove sfaccettature del fare artistico tramite svariati collegamenti storici, culturali e addirittura di pettegolezzi.<br />
La lettura di questo testo è senz'altro impegnativa ma la fortuna di essere diviso in piccoli brani, ognuno con un proprio inizio ed una propria fine, facilità di parecchio la comprensione di ogni uno di essi grazie anche alla scrittura molto fluida di Daverio che ti cala all'interno del contesto in modo molto coinvolgente<br />
<br />
Senz'altro questo libro non è adatto per i profani della storia dell'arte attirati semplicemente dalla fama dell'autore. Sicuramente invece sarà molto interessante e utile per tutte le persone che hanno un grande interesse all'interno di questo argomento per comprendere le dinamiche storico culturali che stanno dietro a svariati fatti artistici della storia dell'uomo.<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-23850219674713149182012-12-20T19:21:00.000+01:002012-12-21T11:15:30.691+01:00Record per il Louvre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://static.fanpage.it/travelfanpage/wp-content/uploads/gallery/parigi-in-tre-giorni/parigi-francia-museo-louvre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="http://static.fanpage.it/travelfanpage/wp-content/uploads/gallery/parigi-in-tre-giorni/parigi-francia-museo-louvre.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<a name='more'></a><br />
Notizia importante per il più celebre museo al mondo, il<b> Louvre di Parigi</b> quest'anno ha raggiunto la cifra record di<b> 10 milioni circa</b> di visitatori (quasi un milione in più del 2011) che hanno esplorato le sue infinite sale.<br />
<br />
Senz'altro un importantissimo risultato raggiunto da questo museo che come scrive in un suo comunicato stampa <i>"Questo record conferma il primo posto mondiale del Louvre"</i>.<br />
<br />
Il 2012 è stato segnato dall'apertura del nuovo d<b>ipartimento delle arti Islamiche</b> e della mostra dedicata al capolavoro di <b>Leonardo</b> <i>"Sant'Anna la Vergine ed il Bambino"</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.modeide.it/wp-content/uploads/2012/06/leo7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.modeide.it/wp-content/uploads/2012/06/leo7.jpg" width="215" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Leonardo Da Vinci,<br />
Sant'Anna la Vergine ed il Bambino</td></tr>
</tbody></table>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0École du Louvre, Place du Carrousel, 75001 Parigi, Francia48.8609275 2.331231600000023723.338893000000002 -38.977362399999976 74.382962 43.639825600000023tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-11707343642567652182012-12-20T15:00:00.000+01:002012-12-21T11:16:03.319+01:00La Cultura come Nuovo Tema Progettuale e EconomicoInserisco qui di seguito un mio piccolo saggio, sviluppato durante il corso di Progettazione Architettonica IV tenuto dal professor Aldo De Poli all'Università di Parma. Questo testo è dedicato gli edifici culturali che promuovono l'arte, l'architettura e l'intera cultura, possano contribuire a nuovi spunti per la nostra economia nazionale.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Negli ultimi anni la produzione di edifici culturali è diventato uno dei nuovi temi principali della progettazione architettonica. Essendo questo un carattere tipologico ancora nuovo la discussione in merito è molto vasta.<br />
In questi luoghi progettati quasi esclusivamente da grandi architetti, come una volta furono i templi e le chiese, troviamo l’unione di svariate funzioni che a seconda del progettista e dei committenti possono avere delle piccole variazioni. Principalmente in questi edifici troviamo come minimo due funzioni comuni che sono quella museale e quella di biblioteca.<br />
Il museo, come da definizione enciclopedica è il luogo in cui vengono raccolte opere d’arte, oggetti e reperti di valore storico scientifico. A seconda degli oggetti conservati all’interno del museo possiamo trovare svariate tipologie che esso può assumere. Queste possono essere: il museo d’architettura, d’arte, di storia, di scienze,…ecc.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2012.festivaleconomia.eu/sites/default/files/images/place/n3587-f2850.jpg?1336637681" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="http://2012.festivaleconomia.eu/sites/default/files/images/place/n3587-f2850.jpg?1336637681" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mart,<br />
Rovereto,<br />
Mario Botta</td></tr>
</tbody></table>
L’altra funzione importante di questi nuovi edifici è la biblioteca cioè il luogo dove vengono raccolti i libri per uso di lettura e studio. Anche in questo caso a secondo del tema trattato possiamo trovare biblioteche specializzate e biblioteche generali.<br />
Ma lo scopo principale di queste tipologie di edificio è quello di creare un nuovo centro collettivo che deve essere in grado di dialogare con la città. Questo concetto è espresso in modo significativo nell’editoriale del periodico del gruppo di ricerca Architettura Musei e Reti curato dal prof. Aldo De Poli che nella conclusione dice: “Il ruolo che l’architetto è chiamato ad assolvere è di affrontare una nuova progettualità concepita alle diverse scale, mirata a sciogliere problematiche inedite per edifici pensati oggi non più esclusivamente come spazi dell’esporre e del conservare, ma come nuovi luoghi pubblici, capaci di interpretare positivamente le differenti declinazioni dell’esporre. Ciascuno di questi spazi collettivi favorisce relazioni propositive tra l’edificio e la città come opera d’architettura. Ecco i nuovi fulcri culturali necessari allo sviluppo della città policentrica.”. Da questo si evince come il tema dell’architettura per un centro culturale stia diventando il nuovo obbiettivo del grande architetto. Dopo aver progettato bellissimi templi, chiese palazzi signorili e ville, ora arriva il momento in cui il progettista deve dedicarsi alle dinamiche della cultura della mostra e della formazione all’interno della città come massimo apice del suo lavoro.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://mammi.blogautore.espresso.repubblica.it/files/2012/04/302_MAXXI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="253" src="http://mammi.blogautore.espresso.repubblica.it/files/2012/04/302_MAXXI.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MAXXI,<br />
Roma<br />
Zaha Hadid</td></tr>
</tbody></table>
Questi nuovi centri però in Italia si scontrano con una grande preesistenza di musei, che come dice il prof. Philippe Daverio nell’editoriale di Art e Dossier del maggio 2010, a differenza del mondo intero dove troviamo questi spazi espositivi fondati da pubblico e privato che acquisiscono opere, qui la maggior parte di questi luoghi sono messi a disposizione o interamente da privati o da pubblici nei luoghi di origine nei quali la collezione era esposta. Quindi troviamo spesso musei all’interno di palazzi signorili d’epoca dove vengono mostrati questi reperti a seconda del gusto del proprietario che li aveva raccolti e non secondo un metodo scientifico, cronologico o educativo.<br />
Negli ultimi anni però nel nostro paese abbiamo visto la nascita di alcuni di questi edifici culturali. Possiamo citare il Mart di Rovereto e il Maxxi di Roma. Questi nuovi centri per la divulgazione della cultura sono in parte diversi e in parte uguali.<br />
Il Mart principalmente è un museo di arte moderna e contemporanea che organizza mostre temporanee per promuovere la cultura dell’arte e dell’architettura al più vasto pubblico andando a creare percorsi museali che vanno dall'impressionismo fino all’architettura moderna. Oltre a questa parte accessibile alla massa, ospita al suo interno anche un centro di ricerca collegato con molte università che effettua studi su arte architettura e museologia.<br />
Il Maxxi a differenza del Mart nasce diviso al suo interno come due centri: uno per l’arte e uno per l’architettura. Entrambi hanno una propria collezione acquisita sia da privati che da progetti su committenza. Il centro offre anche svariati servizi culturali accessibili al pubblico come una biblioteca, una videoteca e un centro educativo alle nuove arti.<br />
La cosa che accomuna queste due architetture sono la fama dei suoi progettisti, per il Mart è Mario Botta e per il Maxxi Zaha Hadid.Questi due personaggi sono senz’altro due delle personalità che in questo momento si trovano all’apice della loro cariera.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://cultura.biografieonline.it/wp-content/uploads/2012/04/moma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="208" src="http://cultura.biografieonline.it/wp-content/uploads/2012/04/moma.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MoMa,<br />
New York,<br />
Yoshio Taniguchi</td></tr>
</tbody></table>
Credo che questi nuovi edifici dovranno diventare, oltre che dei poli per la cultura ,anche dei grandi magneti per le persone del luogo e per i flussi turistici e non solo per ricercatori e persone di cultura.<br />
In un momento come quello che stiamo vivendo dove le certezze per il futuro diventano sempre minori ,dobbiamo investire denari verso la cultura. Infatti il nostro paese ha un patrimonio storico più importante al mondo con una concentrazione di arte e architettura e purtroppo quasi lasciato a se stesso.<br />
Questi centri dovranno avere servizi sia culturali che di aggregazione in modo da non creare cattedrali nel deserto frequentate soltanto in occasioni espositive, ma bensì nuovi centri della città. I servizi culturali dovranno essere biblioteche, emeroteche, auditorium, sale espositive, punti informazioni e punti vendita di oggetti culturali.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://travelbetweenthepages.files.wordpress.com/2012/04/2morgan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="http://travelbetweenthepages.files.wordpress.com/2012/04/2morgan.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pierpont Morgan Library,<br />
New York,<br />
Renzo Piano</td></tr>
</tbody></table>
Per la parte di aggregazione fondamentali saranno le caffetterie e luoghi per lo slow food, in modo di favorire una vita meno frenetica e più votata alla riflessione culturale di diversi livelli di interesse.<br />
Questi interventi purtroppo nel nostro paese non sono ancora visti come investimenti a lungo termine. Basti pensare (un esempio di cui sono a conoscenza)al rifiuto da parte del comune di Verona alla realizzazione di un progetto di qualità dell’architetto Chipperfield per il restauro del vecchio arsenale austriaco, soltanto per poter risparmiare nell’immediato, e realizzare nello stesso luogo un progetto di qualità senz’altro inferiore.Ma ciò non porterà alla città il grande flusso turistico e culturale che un’opera di tale valore potrebbe attirare. Questi edifici daranno in breve tempo dei minimi risultati, ma che nel medio e lungo termine, dal punto di vista economico e culturale, daranno nuova aria in entrambe le direzioni. Questo permetterà di formare persone colte e preparate dal punto di vista sia artistico che della cultura del luogo in cui vivono, avvantaggiando così una nuova economia del nostro paese verso obbiettivi che permetteranno la trasformazione del paese in un polo per lo sviluppo della cultura mondiale e nazionale, come lo era nel XVIII secolo quando svariati artisti scrittori ed intellettuali venivano in Italia per il Grand Tour e studiare le nostre eccellenze.<br />
In questo obbiettivo la figura dell’architetto è principale, perché grazie ad una progettazione alle varie scale riuscirà a creare ambienti forti e funzionali, ma che allo stesso tempo dovranno fare nuova cultura per la loro bellezza e innovazione ed essere in qualche modo precursori di un nuovo modo di pensare.<br />
<div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-81065144532220728122012-12-19T13:06:00.000+01:002012-12-21T11:16:30.298+01:00Il Secolo Lungo della Modernità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ansa.it/webimages/large/2012/12/17/6be994c346849452a548c83a1ec56703.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.ansa.it/webimages/large/2012/12/17/6be994c346849452a548c83a1ec56703.jpg" width="224" /></a></div>
<br />
Dopo l'esperimento ben riuscito del Museo Immaginario torna in libreria<b> Philippe Daverio</b> con il libro<b> Il Secolo Lungo della Modernità.</b><br />
<br />
<a name='more'></a>In questo libro il critico d'arte ci accompagna alla scoperta dell'età moderna ovvero dalla rivoluzione francese fino al primo conflitto mondiale. In questo volume lo scrittore affronta tutti i temi della modernità attraverso oltre seicento pere d'arte raccolte in modo tematico da vettori storici. Troveremo opere di <i>Delacroix</i>, di <i>Gaugin</i>, di<i> Van Gogh</i>, della <i>Secessione viennese</i> e di tutti i principali movimenti di questo importante secolo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-66766205858774657292012-12-19T12:17:00.001+01:002012-12-19T12:17:02.600+01:00Memorie d'Artista 17/12 al 23/12In Memorie d'Artista questa settimana parleremo di tre personaggi vissuti nel periodo a cavallo fra l'Ottocento e il Novecento, questi sono:<br />
<br />
<ul>
<li>Il pittore<b> Jean-Michael Basquiat</b>,</li>
<li>l'architetto <b>Joseph Maria Olbrich</b>,</li>
<li>e il pittore <b>Paul Klee</b></li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://villaggiogiovane2010.files.wordpress.com/2010/11/jean-michel-basquiat-1960-1988.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://villaggiogiovane2010.files.wordpress.com/2010/11/jean-michel-basquiat-1960-1988.jpg" width="311" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Jean-Michel Basquiat</b> nasce a Brooklyn il<b> 22 dicembre 1960</b>. Basquiat comincia a manifestare interesse per il disegno già al eta di quattro anni, ispirato dai cartoni animati televisivi. L'amore per l'arte gli viene trasmesso dalla madre, che lo porta spesso in visita al <b>Museo di Brooklyn al Metropolitan e al museo di Arte Moderna di New York.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a>Nel 1976 Jean-Michael iniziò a frequentare City as School a Manhattan per ragazzi dotati, a cui non si adice il classico metodo didattico. Li nel 1977, all'età di 17 anni vine in contatto con il famoso grafitista Al Diaz che lavora sui muri della Jacob Riis a Manhattan.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Con l'amico Basquiat acquisisce la piena consapevolezza della sua vocazione artistica, i due inoltre iniziano a produrre dei grafiti sulle pareti della città di New York firmandosi come <b>SAMO</b>, <i>Same Old Shit</i> (letteralmente <i>Sempre la Stessa Merda</i>). Nonostante il grande successo in ambiente underground il sodalizio fra i due termina nel 1978. Da quel momento Basquiat non utilizzerà più il nome SAMO.</div>
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<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://25.media.tumblr.com/tumblr_lwujhtmnxL1qmi5x5o1_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="249" src="http://25.media.tumblr.com/tumblr_lwujhtmnxL1qmi5x5o1_1280.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Jean-Michael Basquiat,<br />Samo is Dead,<br />1978</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div>
Nel 1978 smette di frequentare la scuola e si trasferisce a vivere dal padre dove per guadagnare tenta di vendere delle cartoline da lui decorate. Grazie a queste cartoline cambiò vita, infatti nell'atto di vendere questo suo materiale nel ristorante SoHo, Basquiat avvicina <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Henry_Geldzahler" target="_blank">Henry Geldzahler</a> ed <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andy_Warhol" target="_blank">Andy Warhol</a>, il quale comprerà alcune sue opere.</div>
<div>
Passarono alcuni anni prima che però l'artista riusci ad entrare nella Factory del re della pop art. </div>
<div>
Nel 1980 partecipa al Time Square Show, retrospettiva organizzati da artisti e pubblicizzata dalla COLAB e dalla Faschion Moda. Con questo evento si sancisce la nascita di due nuovi movimenti newyorkesi: il Neopop della Downtown e il Rap e i Grafiti della Uptown.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGCgfD-F2pp76JlgcLdQ29Phb8B6vUlEaCoFQpCK0vZQM07OnVhfP9D9DsnRldYFsdOzM914dMzov7QhUzhCHGULfgOF8y_Bl2fVppaL457BurroYrlcBjPur9BeF54H6JiwaxGoOzsLUr/s1600/basquiat-1996-07-g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGCgfD-F2pp76JlgcLdQ29Phb8B6vUlEaCoFQpCK0vZQM07OnVhfP9D9DsnRldYFsdOzM914dMzov7QhUzhCHGULfgOF8y_Bl2fVppaL457BurroYrlcBjPur9BeF54H6JiwaxGoOzsLUr/s320/basquiat-1996-07-g.jpg" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
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La prima mostra personale di Basquiat avviene nel marzo<b> 1982 a Modena</b> e, contemporaneamente a <b>New York</b> nella galleria di Annina Nosei, riscuotendo pareri favorevoli si a dal pubblico che dai critici. La Svizzera ospita una sua retrospettiva. Rientrato in america, produce un disco Hip Hop e nello stesso periodo conosce Madonna, con la quale ebbe una breve storia ma a cui rimane molto legato tanto che la pop star finanziò dieci anni dopo una retrospettiva al<b> Whitney Museum</b> e nel 1996, nove anni dopo la sua morte, pubblicò un breve ma risentito ricordo sul Guardian.</div>
<div>
Nel 1983 stringe un amicizia con Andy Warhol, il quale lo aiuta a sfondare come artista internazionale.</div>
<div>
I dipinti di Basquiat erano caratterizzati in immagini rozze e infantili facendo riferimento all'art Brut. L'elemento caratterizzante dell'opera di Jean-Michael è l'utilizzo di parole negli sfondi che a delle volte vengono coperte dai soggetti in primo piano suscitando così un sentimento di curiosità nell'osservatore.</div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCgXrYOSYgc6jvKV7ccwX6qY4A7Jr_eKa02zPdYKu5-Bdfwqz9DlF4RKZ9bRxd01TCoxFxWBfVCutk2lnUWnUB45XUBDBMXfYryOgulLUirXxwmB1VN1YKksOexUPBN9IQdIgtnohUVJfZ/s1600/mona_lisa_basquiat.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCgXrYOSYgc6jvKV7ccwX6qY4A7Jr_eKa02zPdYKu5-Bdfwqz9DlF4RKZ9bRxd01TCoxFxWBfVCutk2lnUWnUB45XUBDBMXfYryOgulLUirXxwmB1VN1YKksOexUPBN9IQdIgtnohUVJfZ/s320/mona_lisa_basquiat.jpg" width="292" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Basquiat,</td></tr>
</tbody></table>
<div>
Nel 1984, insieme ad Warhol e a Francesco Clemente, inizia una collaborazione per creare dipinti a sei mani. Nel settembre dello stesso anno alcune di queste opere verranno esposte a Zurigo, nello stesso periodo il New York Times definisce Basquiat<i> "la mascotte di Warhol"</i>. Questo fatto e il forte utilizzo di droghe porta l'artista a frequenti disturbi psichici.</div>
<div>
Negli anni seguenti si susseguono molte mostre di Jean-Michael in tutto il mondo fino alla interruzione dei rapporti con il suo agente Mary Boone. Nel 1987 con la morte di Warhol entra in una grande fase di tossico dipendenza per poter superare la morte del re della pop art.</div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://ikono.org/ikonotv/wp-content/uploads/menage_a_trois_2_basquiat___warhol.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="http://ikono.org/ikonotv/wp-content/uploads/menage_a_trois_2_basquiat___warhol.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Basquiat, Warhol, Clemente</td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
<div>
Basquiat espone ancora nella galleria del cugino a New York, nello stesso periodo inizia una disintossicazione da eroina che non porterà mai a termine. Muore il <b>12 agosto del 1988 </b>a ventisette anni per un'overdose di eroina.</div>
<div>
<br /></div>
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<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Joseph_Maria_Olbrich_1908.jpg/220px-Joseph_Maria_Olbrich_1908.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Joseph_Maria_Olbrich_1908.jpg/220px-Joseph_Maria_Olbrich_1908.jpg" /></a></div>
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<br /></div>
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Il secondo personaggio di qui parleremo è l'architetto della secessione viennese<b> Joseph Maria Olbrich.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Olbrich</b> nasce a <b>Troppau</b> il 22 dicembre 1887. Studia a Vienna prima alla scuola di Arti e Mestieri e poi all'Accademia di Belle arti della stessa città. Nel 1893 lascia gli studi anche all'Accademia per iniziare a lavorare presso lo studio dell'importante architetto viennese <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Otto_Wagner" target="_blank">Otto Wagner</a>. Nello stesso anno con l'aggiudicazione del Premio Roma dovette smettere momentaneamente il suo lavoro per poter intraprendere il viaggio che lo portò in Italia e nell'Africa del Nord, al suo ritorno nel 1984 riprese il suo lavoro nello studio di Wagner.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-5gttGKIuWdQ/Tb7CdFv_dJI/AAAAAAAAJGY/Dtj6AJ5ECd4/Kremser%252520Gasse%25252041%252520St%2525C3%2525B6hrhaus%252520%252528Joseph%252520Maria%252520Olbrich%2525201899%252529%252520%2525281%252529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-5gttGKIuWdQ/Tb7CdFv_dJI/AAAAAAAAJGY/Dtj6AJ5ECd4/Kremser%252520Gasse%25252041%252520St%2525C3%2525B6hrhaus%252520%252528Joseph%252520Maria%252520Olbrich%2525201899%252529%252520%2525281%252529.JPG" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Joseph Maria Olbrich,<br />Casa Stohr,<br />1899</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel 1897 partecipa alla fondazione del movimento artistico culturale della <b>Secessione Viennese</b> con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gustav_Klimt" target="_blank">Gustav Klimt</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Josef_Hoffmann" target="_blank">Josef Hofmann</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Koloman_Moser" target="_blank">Koloman Moser</a>. Nello stesso anno progetta, sui suggerimenti del presidente Klimt, il suo più celebre edificio, il Padiglione espositivo della<b> Secessione Viennese in Friederichstrasse</b> a Vienna, monumento dello<b> Jugendstill</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.hotelpapageno.at/uploads/pics/secession_01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.hotelpapageno.at/uploads/pics/secession_01.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Joseph Maria Olbrich,<br />La Secessione Viennese,<br />1897</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel 1899 il granduca Ernesto Luigi d'Assia lo chiamò a collaborare alla creazione della <i>"Colonia di Artisti" </i>di Damstad, inaugurata il 1901. Olbrich muore il<b> 1901</b> per una leucemia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6e/Paul_Klee_1911.jpg/220px-Paul_Klee_1911.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6e/Paul_Klee_1911.jpg/220px-Paul_Klee_1911.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'ultimo personaggio di questa settimana è l'artista <b>Paul Klee</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Klee</b> nasce in un piccolo comune nei pressi di<b> Berna il 1879</b>, qualche tempo più tardi però la famiglia si sposto nella capitale svizzera. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Fra il 1898 e il 1901 si trasferì a Monaco di Baviera dove frequento l'Accademia di Belle Arti ed entro in contatto con lo Jugendstil. Nel 1911 conobbe molti artisti fra cui anche<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vasilij_Vasil'evi%C4%8D_Kandinskij" target="_blank"> Kandinskij</a> con il quale in futuro partecipò alla creazione dell movimento astrattista del Cavaliere Azzurro con il quale esporrà a Berlino.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d1/Red_Balloon.JPG/230px-Red_Balloon.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d1/Red_Balloon.JPG/230px-Red_Balloon.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Paul Klee,<br />Palloncino Rosso,<br />1922</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Decisivo per l'artista fu il suo viaggio a Tunisi e ad Hammamet con Louis Moillet e Macke nel 1914. Da quel Momento Klee si rese conto di aver padronanza completa dei colori prediligendo quelli caldi tipici di quella zona del mondo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La sua consacrazione artistica avviene al ritorno dalla prima guerra mondiale, nel 1919 una sua esposizione a Monaco lo porta alla ribalta internazionale. L'anno seguente il direttore del <b>Bauhaus</b> <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Gropius" target="_blank">Walter Gropius</a> lo chiama per insegnare pittura nella sua scuola. Klee entusiasta di questa opportunità si applicò in modo profondo alla attività didattica, questo gli diede la possibilità di organizzare in maniera sistematica alla parte teorica del suo fare artistico.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.radio.rai.it/radiorai/online/ev_images/risinsun.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.radio.rai.it/radiorai/online/ev_images/risinsun.gif" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Paul Klee,<br />Sole nascente,<br />1919</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div>
L'esperienza del <b>Bauhaus</b> si conclude nel 1931 ma successivamente occupò la cattedra di pittura dell'Accademia di Dusseldorf. Ma soltanto alcuni anni dopo dovette dimettersi da questo ruolo su obbligo del regime nazista che considerava l'arte di Klee e di molti suoi contemporanei "arte degenerata".</div>
<div>
<b>Morì nel 1940</b> nella città di Muralto, vicino a Lucarno.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Chiedo per l'ennesima vota scusa a tutti gli affezionati lettori per il ritardo di questa uscita ma l'attività universitaria mi occupa sempre più tempo e mi impedisce spesso di poter concludere questo articolo per il classico giorno d'uscita del lunedì! </div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-42076630628625337892012-12-13T17:23:00.002+01:002012-12-13T17:23:33.990+01:00Renzo Rosso per il Restauro di Rialto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://images.visititaly.com/App_Images/Blog/5347890f-c353-479c-9498-b2a7df29465c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://images.visititaly.com/App_Images/Blog/5347890f-c353-479c-9498-b2a7df29465c.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Si è tenuta oggi in <b>Cà Farsetti</b> l'apertura delle buste per lo sponsor del restauro del famoso <b>Ponte di Rialto</b>.<br />
<br />
<a name='more'></a>L'unica offerta pervenuta, nei termini previsti dal bando, è stata quella di <b>OTB</b> per <b>5 Milioni di euro</b>, la società ha a capo<b> Renzo Rosso</b> il patron della <b>Diesel</b>.<br />
La documentazione richiesta per il bando di gara è stata presentata regolarmente e quindi è stata dichiarata la aggiudicazione alla società partecipante.<br />
<br />
Venerdì 14 dicembre in Cà Farsetti, <b>l'Assessore Comunale ai Lavori Pubblici, Alessandro Maggioni</b>, presiederà la conferenza stampa di<b> presentazione del progetto di restauro e dello sponsor</b>, per il quale interverrà anche lo stesso Rosso.<br />
<br />
Un'altro esempio di quanto il patrimonio artistico culturale del nostro paese sia di <b>grande interesse</b> per l'intera nazione e per i privati.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Venezia, Italia45.4408474 12.315515145.4185649 12.276033100000001 45.463129900000006 12.3549971tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-39305643122052733282012-12-11T09:10:00.001+01:002012-12-11T09:10:46.343+01:00Arte in movimento per 30 Truck<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.trasportiamo.eu/public/galleria//25_Trasportiamo%20Valori%20Il%20retro%20dell'opera%20di%20Luca%20Lillo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.trasportiamo.eu/public/galleria//25_Trasportiamo%20Valori%20Il%20retro%20dell'opera%20di%20Luca%20Lillo.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Da ieri nelle strade italiane possiamo incrociare 30 truck decorati con altrettante opere in movimento di trenta giovani artisti.<br />
<br />
<a name='more'></a>Quest'iniziativa fa parte della IV campagna pubblicitaria TrasoprTiAmo, promossa dal Comitato Centrale dell'Albo degli Autotrasportatori. Sono tutti giovani artisti che hanno preso al volo l'occasione di poter esprimere con il linguaggio artistico contemporaneo un messaggio senza tempo come quello della responsabilità al volante e dell'importanza dell'autotrasporto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.trasportiamo.eu/public/galleria//23_Trasportiamo%20Valori%20L'opera%20di%20Raffaele%20Fiorella%20su%20strada.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.trasportiamo.eu/public/galleria//23_Trasportiamo%20Valori%20L'opera%20di%20Raffaele%20Fiorella%20su%20strada.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Fra gli artisti scelti troviamo: Luca Lillo con il Truck "The Elephant", Carolina Ielardi con "Guidando che Passione", Federico Massa con "Guidando che Passione", e i fotografi: Francesca Loprieno, Luca Rignanese e Kristina MIlakovic.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.trasportiamo.eu/public/galleria//40_Il%20truck%20con%20l'operda%20dell'artista%20Loredana%20Iannotti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://www.trasportiamo.eu/public/galleria//40_Il%20truck%20con%20l'operda%20dell'artista%20Loredana%20Iannotti.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Senz'altro un'iniziativa che darà grande visibilità a questi giovani artisti e che mette in primo piano un'ecellenza italiana come quella del fare artistico per poter esprimere degli importanti concetti.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-40865443545001269182012-12-10T21:29:00.001+01:002012-12-21T11:16:52.888+01:00Memorie d'Artista 10/12 al 16/12Questa settimana nella mia consueta rubrica tratterò tre personaggi molto importanti del XX secolo. Due di questi sono senz'altro molto conosciuti a livello internazionale mentre il terzo comunque importante ma poco conosciuto. I tre artisti sono:<br />
<br />
<ul>
<li>L'architetto <b>Adolf Loos</b>,</li>
<li>Il pittore <b>Edvard Munch,</b></li>
<li>e il pittore, scultore, architetto ed ecologista <b>Friedensreich Hundertwasser</b>.</li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ceskapozice.cz/sites/default/files/imagecache/full_size_content_image/adolf_loos1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.ceskapozice.cz/sites/default/files/imagecache/full_size_content_image/adolf_loos1.jpg" width="225" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
L'architetto <b>Adolf Loos</b> nasce a<b> Brno il 10 dicembre 1870</b>, figlio di uno scultore il giovane Loos inizia il suo percorso formativo all'<b>Accademia di Arti e Mestieri di Reichenberg </b>, per poi passare al <b>Politecnico di Dresda</b>. Nel 1982 si recò negli Stati Uniti dove visito da <b>New York a Philadelphia</b>, per potersi mantenere in questo periodo americano si dedico ai più disparati lavori fra i quali: il lavapiatti, il muratore, il disegnatore per cantieri,...ecc. Nel 1893 visitando l'esposizione internazionale di Chicago ebbe l'occasione di poter conoscere in modo più approfondito l'architettura statunitense rimanendo estasiato dai lavori di<b> Luis Sullivan</b>.</div>
<div>
</div>
<div>
<a name='more'></a></div>
<div>
Dopo una breve sosta a Londra decide nel 1896 decide di stabilirsi a Vienna dove venne in contatto con grandi personalità delle avanguardie di quel momento. Inizialmente fece parte anche lui della <b>Secessione</b>, che però abbandonò presto già nel 1898, poichè considera il gusto proposto dal movimento ormai una realtà superata. Questa presa di posizione contraria al gruppo è in parte dovuta alla rottura dei rapporti con <b>Joseph Hoffman</b>, e al mancato incarico di progettare il palazzo della<b> Secessione Viennese</b>.</div>
<div>
Dopo questo avvenimento Loos dichiara la sua passione per l'architettura anglosassone e nello stesso periodo fonda la rivista <i>"Das Andere" </i> che introdusse in Austria questa nuova concezione di architettura.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.uni-kl.de/FB-ARUBI/gta/Lehrveranstaltungen_WS_2008-09/Abbildunen_WS_2008-09/Loos,%20Adolf,%20Das%20Andere,%20Nr%201,%20Wien%201903,%20Titelblatt_klein3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.uni-kl.de/FB-ARUBI/gta/Lehrveranstaltungen_WS_2008-09/Abbildunen_WS_2008-09/Loos,%20Adolf,%20Das%20Andere,%20Nr%201,%20Wien%201903,%20Titelblatt_klein3.jpg" width="263" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Adolf Loos,<br />
Das Andere,<br />
1903</td></tr>
</tbody></table>
<div>
Il suo primo progetto costruito risale al 1903 dove fu incaricato di ristrutturare<i> Villa Karma</i> situata a Montreux in Svizzera. Questo intervento è caratterizzato dal rigoroso studio volumetrico. Di pura ispirazione <b>Wagneriana</b> nell'edificio possiamo notare: l'impianto simmetrico, l'uso di superfici ampie e di coperture nette, che si contrappongono all'ordine dorico che segna l'ingresso.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsrsF3NVIYf36Lqo-ceKE1_QFRSlESdrmaSWQySnqOG_6EiyoF6yrRhz9x2rghNvWVDJTJ8ViMXq_kc4lUv3RQZ-HlqkcVFcu2uPJZSSR5nlVx91LXQD_0i2MHBKQCzrZpjbSj8hxhd_Xl/s400/front+entrance.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsrsF3NVIYf36Lqo-ceKE1_QFRSlESdrmaSWQySnqOG_6EiyoF6yrRhz9x2rghNvWVDJTJ8ViMXq_kc4lUv3RQZ-HlqkcVFcu2uPJZSSR5nlVx91LXQD_0i2MHBKQCzrZpjbSj8hxhd_Xl/s320/front+entrance.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Adolf Loos,<br />
Villa Karma,<br />
1903</td></tr>
</tbody></table>
Nel 1908 pubblica <b>Ornamento e Delitto</b>, un brevissimo saggio in cui approfondisce i suoi temi contro la politica della <b>Secessione Viennese</b> e esponeva la sua teoria di produzione di oggetti semplici e funzionali. Anche grazie a questo scritto Loos verrà in seguito considerato un padre fondatore del movimento Razionalista.<br />
Negli anni a seguire fino al 1910 l'architetto si dedico alla sistemazioni di numerosi interni di importanti negozi nel centro di Vienna, di sicuro interesse sono: <i>Cafè Museum, American Bar e il Knize.</i><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.anneke.net/Loos/i/cafemuse.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="170" src="http://www.anneke.net/Loos/i/cafemuse.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Adolf Loos,<br />
Cafè Museum.</td></tr>
</tbody></table>
Dal 1910 al 1922 Loos si dedica ai suoi più importanti progetti architettonici tra i quali: la casa <i>Steiner</i> e la <i>Looshause in Michaellerplatz</i>. In questo periodo inoltre perfeziona l'utilizzo del <i>Raumplan</i> ideato da lui, il quale dava altezze diverse ai vari ambienti dell'edificio creando così un'incastro di volumi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/ba/Looshaus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/ba/Looshaus.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Adolf Loos,<br />
Looshause,<br />
1910</td></tr>
</tbody></table>
Loos non fu però importante soltanto per i progetti realizzati ma anche per molti rimasti però sulla carta, fra questi sicuramente di grande interesse è il progetto per la nuova sede del <b>Chicago Tribune</b>, esso era un enorme grattacielo caratterizzato per la sua imponente forma di colonna ionica tutta ricoperta di marmo nero.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.laboratorio1.unict.it/lezioni/02-magritte/pagine/04a-loos.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.laboratorio1.unict.it/lezioni/02-magritte/pagine/04a-loos.jpg" width="232" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Adolf Loos,<br />
Progetto per la nuova sede del Chicago Tribune,<br />
1922</td></tr>
</tbody></table>
Nonostante la sua importante attività progettuale Loos continua a dedicarsi alle sue teorie e in particolar modo alla privazione di decorazioni sugli oggetti qualunque loro fossero. Un'importante frase che può far comprendere questa lotta contro la decorazione e l'artiginato è: <i>"Noi ci trasciniamo nell'affanno quotidiano e ci affrettiamo per andare ad ascoltare Beethoven o ad assistere al Tristano. Cosa questa che il mio calzolaio non può fare. Non posso privarlo della sua gioia perché non ho nulla con cui sostituirla. Se però uno va ad ascoltare la Nona e poi si mette a fare il disegno per una tappezzeria, allora è un truffatore oppure un degenerato".</i><br />
<b>Adolf Loos </b>muore a Vienna il<b> 23 agosto del 1933</b>.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4a/Edvard_Munch_1933-2.jpg/200px-Edvard_Munch_1933-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4a/Edvard_Munch_1933-2.jpg/200px-Edvard_Munch_1933-2.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il secondo personaggio di cui tratteremo oggi è il pittore norvegese <b>Edvard Munch</b> nato a Løten il <b>12 dicembre 1863.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Oslo grazie ad una borsa di studio. Nello stesso periodo frequenta l'ambiente Bohemien Norvegese nel pieno del suo fervore culturale. Finita l'accademia nel 1885 si reca a Parigi dove le sue idee innovative si fanno più forti ed innovative anche in seguito all'incontro di<b> Gauguin, Van Gogh, Toulouse-Latrec e Degas</b> fino a delinearsi nella serie della <i>Madonna</i>, che se da un lato scandalizza l'opinione parigina dall'altro attira una piccola frangia di artisti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/a/ae/Edvard_Munch_-_Madonna_(1894-1895).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/a/ae/Edvard_Munch_-_Madonna_(1894-1895).jpg" width="246" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Edvard Munch,<br />
Madonna,<br />
1885</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Dopo la prima esperienza di Madonna, <b>Munch</b> creò la sua più celebre opera: <i>"L'Urlo"</i>. Lo stesso autore sostiene di aver concepito l'opera in un pomeriggio durante il tramonto mentre camminava da un punto panoramico nella città di Oslo. Durante questa camminata si fermo di colpo immerso da quell'atmosfera rosso sangue che lo pervase di una sensazione di paura e terrore che gli procurò un'attacco di panico.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.griseldaonline.it/il-corpo/img/5A-%20edward-munch-l'urlo-1893-oslo-munchmuseet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.griseldaonline.it/il-corpo/img/5A-%20edward-munch-l'urlo-1893-oslo-munchmuseet.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Edvard Munch,<br />
L'Urlo,<br />
1893</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel 1892 Munch espone a Berlino una cinquantina di suoi dipinti che scaturirono una dura critica, tant'è che dopo una sola settimana la mostra deve chiudere. La permanenza di Munch a Berlino si protrae fino al 1908 interrotta soltanto da un breve viaggio a Parigi. La fama non gli concede però la felicità, cerca di attutire questo sentimento nell'alcool, il periodo è travagliato e si ricovera in una casa di cura a Copenaghen.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel 1914 arriva il momento in cui la sua arte viene accettata dalla critica, diventa membro dell'Accademia tedesca delle Arti e dell'Accademia bavarese di Arti Figurative. Nella sua vita nel 1937 ebbe anche la sfortuna di conoscere le persecuzioni naziste.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Edvard Munch muore a Ekely il 23 gennaio 1944, lasciando in eredità tutti i suoi averi e le sue opere al comune della Capitale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b3/Hundertwasser_nz_1998_hg.jpg/220px-Hundertwasser_nz_1998_hg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b3/Hundertwasser_nz_1998_hg.jpg/220px-Hundertwasser_nz_1998_hg.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'ultimo personaggio di qui parleremo questa settimana è il pittore, scultore e architetto <b>Friedensreich Hundertwasser.</b> Nasce a il 15 dicembre 1928 e trascorre l'infanzia con la madre Elsa, di origini Ebraiche. frequento per un'anno la scuola Montressori di Vienna che abbandonò presto per l'elevato costo e per volonta della madre che non credeva fosse quello il genere di insegnamenti adatti al figlio. Con l'annessione dell'Austria al <b>Terzo Reich</b> e con l'arrivo delle leggi razziali dovette frequentare la gioventù hitleriana per evitare le persecuzioni delle <b>S.S.</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://inzumi.com/images/destinations/AT_Wien_KunstHausWien_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="216" src="http://inzumi.com/images/destinations/AT_Wien_KunstHausWien_1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Friedensreich Hundertwasser,<br />
Kunsthause Wien,<br />
1989-91</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nell'adolescenza Hundertwasser nel 1943 comincia a raccogliere i fiori e a disegnare dal vero per la maggior parte scorci della vecchia Vienna e foreste. Le sue prime opere giovanili non denotano affatto il clima delle guerra anzi i suoi disegni sono sereni calmi e armoniosi. Risale al 1946 la decisione di usare la pittura come mezzo di espressione. Terminò il liceo nel 1948 e frequento l<b>'Accademia di belle arti di Vienna</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Gli studi accademici lo iniziano alla conoscenza del nudo e del disegno figurativo. Non completò il percorso accademico perchè lo considerava noioso e lo lasciava indifferente.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://triskel182.files.wordpress.com/2010/09/startseite.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="230" src="http://triskel182.files.wordpress.com/2010/09/startseite.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Friedensreich Hundertwasser,<br />
Hundertwasser Hause,<br />
1983-86</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Poco dopo l'abbandono dell'accademia si recò a Parigi dove venne in contatto con le scuole di oltre oceano dell'action painting di cui non condivideva lo spreco di colore e dell'architettura <b>Razionalista di cui divenne un acerrimo antagonista.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Le sue opere più interessanti però le troviamo nell'ambito dell'architettura dove progettò ben 37 edifici. Senz'altro uno dei suoi ispiratori nella storia dell'architettura è l'architetto spagnolo <b>Gaudì </b>ed è facilmente visibile in quasi tutte le sue opere dove utilizza frequentemente la tecnica del<b> Trencadìs</b>. Le opere più importanti sono:<i> la Hundertwasser hause di Vienna, l'Inceneritore Spittelau di Vienna e la KunstHauseWien.</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.siemens.com/innovation/pool/en/publikationen/publications_pof/pof_fall_2007/seamless_communication/power_plant_management/pof207art39_bild1_1467057.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://www.siemens.com/innovation/pool/en/publikationen/publications_pof/pof_fall_2007/seamless_communication/power_plant_management/pof207art39_bild1_1467057.jpg" width="230" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Friedensreich Hundertwasser,<br />
Inceneritore Spittelau,<br />
1988-97</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Hundertwasser ci lascia il<b> 19 febbraio 2000</b> e tutt'ora continua a far discutere per le sue idee innovative nel campo dell'ecologia.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-89710888292426938172012-12-09T21:57:00.000+01:002012-12-09T21:57:37.663+01:00Museo Archeologico privato inaugurato a Roma<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.abcroma.com/Monumenti/Images/PiazzaVenezia-D1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="245" src="http://www.abcroma.com/Monumenti/Images/PiazzaVenezia-D1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La compagnia di assicurazione Generali ha deciso di rendere visibile al pubblico i reperti romani datati II e V secolo dopo cristo rinvenuti negli scavi delle fondazioni storiche della sede della compagnia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a>Fra i numerosi reperti che saranno visibili di sicuro interesse sono: un busto dell'Imperatore Galienoe un frammento di un rilievo rappresentante Enea e la fuga di Troia.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il museo è visitabile con appuntamento ed è situato nel secondo piano di Palazzo Torlonia, sede delle Assicurazioni Generali dai primi del Novecento, dando così un'ordine preciso di questi importanti reperti rinvenuti in quest'area.</div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com2Piazza Venezia, 16, 00187 Roma, Italia41.8960729 12.482446441.5170539 11.8507324 42.2750919 13.114160400000001tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-27238453410945684682012-12-08T12:56:00.000+01:002012-12-21T11:17:28.028+01:00Buon Compleanno! 850 anni di Notre Dame de Paris<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.iisseinaudi.it/downloads/2008/pon/citta_x_immagini/Fortunato/parigi/notre%20dame%20de%20paris%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="http://www.iisseinaudi.it/downloads/2008/pon/citta_x_immagini/Fortunato/parigi/notre%20dame%20de%20paris%202.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
Il 12 dicembre avranno inizio i festeggiamenti perl'ottocentocinquatesimo anniversario di una delle cattedrali gotiche più belle al mondo Notre Dame de Paris, fondata nel 1163<br />
<br />
<a name='more'></a>Il programma dei festeggiamenti, svolti sotto l'Alto Patronato dalla Presidenza della Repubblica Francese e con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Comunicazione e del sindaco di Parigi, si svolgeranno fino alla chiusura del 23 novembre 2013.<br />
<br />
Con le numerose iniziative che saranno svolte nell'arco di questo anno sono notevoli gli impegni per il restauro di alcune opere e per il miglioramento di fruizione per alcuni spazi della cattedrale, soprattutto riguardo l'acustica e l'illuminazione. Gli interventi inizieranno con nove nuove campane per le due torri, otto verranno collocate nella torre nord e una nella torre sud, attualmente in via di fabbricazione e visibili nella cattedrale dal 2 febbraio 2013. Per sentire però la voce dei nuovi strumenti della cattedrale dovremmo però aspettare fino al 23 marzo, giorno della Domenica delle Palme.<br />
Dal punto di vista acustico è previsto un'altro importante intervento all'organo del XV secolo che si trova all'interno della cattedrale. Ultimo ma non di importanza è il rinnovo dell'impianto di illuminazione dell'intera cattedrale affidato ad un direttore della fotografia.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fe/Organ_of_Notre-Dame_de_Paris_.jpg/220px-Organ_of_Notre-Dame_de_Paris_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fe/Organ_of_Notre-Dame_de_Paris_.jpg/220px-Organ_of_Notre-Dame_de_Paris_.jpg" width="214" /></a></div>
<br />
<br />
Questa bellissima manifestazione per uno dei monumenti gotici più visitati è senz'altro una presa di posizione dell'intera Francia nel far capire quanto per tutto lo stato la cultura dei loro luoghi sia estremamente importante anche in un periodo di crisi come questo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Cathédrale Notre-Dame, 6 Piazza di Notre-Dame, 75004 Parigi, Francia48.8529682 2.349902148.8425202 2.3301611 48.863416199999996 2.3696431tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-30158640416527618662012-12-07T10:34:00.000+01:002012-12-21T11:17:47.192+01:00Un nuovo abbandono in Sicilia dell'arte e della cultura italiana da parte delle Istituzioni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://digilander.libero.it/gelagreca/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://digilander.libero.it/gelagreca/1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
A <b>Gela </b>nel sito archeologico delle <b>mura Greche di Capo Soprano</b> si sono verificati i primi crolli, rigonfiamenti e lesioni sulle <b>mura del IV secolo a.C</b>.<br />
<a name='more'></a><br />
La fortificazione costruita da<b> Timoleonte</b> sulla collina di <b>Gela</b> è formata da grossi blocchi di tufo squadrati, ormai nel parco archeologico questa magnifica opera dell'uomo è allo stato di abbandono circondata da erba e sterpaglia. A dieci anni dal restauro, il famoso monumento unico nel suo genere nel mondo occidentale, presenta vistosi segni di degrado sia nella parte ricostruita che in quella antica. Oltre al ritrovamento dell'imponente muro alto tre metri e largo altrettanto, nello stesso parco archeologico si sono scoperte numerosi resti di case ellenistiche e alloggi militari. Questi ritrovamenti erano stati protetti da tettoie con delle lamiere che però non hanno retto alla potenza del vento che li ha sradicati e sparsi in tutto il sito archeologico.<br />
<br />
Con il raggiungimento di questa drastica situazione la <b>Soprintendenza</b> si e mossa dando il<b> via libera agli interventi di restauro</b> che spettano per legge alla direzione del Parco Archeologico. Resta comunque il grave <b>problema dei finanziamenti</b> per questo restauro che con i recenti tagli culturali del nostro governo chissà quando potranno arrivare a restaurare questo sito archeologico unico nel suo genere.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0Gela CL, Italia37.0741526 14.240353737.0488146 14.2008717 37.099490599999996 14.2798357tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-2222845918710236712012-12-06T14:15:00.002+01:002012-12-21T11:18:13.057+01:00Oscar Niemeyer addio grande architetto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.wevux.it/wp-content/uploads/2012/05/oscar-niemeyer1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="http://www.wevux.it/wp-content/uploads/2012/05/oscar-niemeyer1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Ieri notte a Rio De Janeiro è scomparso l'architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Nato nella stessa città nel 1907 è uno degli architetti contemporanei più noti nella scena internazionale.<br />
<a name='more'></a><br />
Le sue opere più importanti sono:<br />
<br />
<ul>
<li>Il complesso Pampulha</li>
<li>Il MoMa di New York</li>
<li>Il Palazzo Mondadori a Milano</li>
<li>la Cattedrale di Brasilia</li>
</ul>
<div>
Nella sua cariera inoltre vinse molti premi fra cui il Pritzker (1988) e il premio Imperiale (2004)</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Un'altro grande progettista che lascia alle nuove generazioni grandi contributi e grandi insegnamenti per il futuro.</div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://24emilia.com/immagini/Cultura/moma_ny.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="181" src="http://24emilia.com/immagini/Cultura/moma_ny.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oscar Niemeyer,<br />
MoMa New York</td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.mondadori.it/var/ezflow_site/storage/images/media/images/palazzo-mondadori-06/3077-1-ita-IT/Palazzo-Mondadori-06_mopagethumb4_4nospalla_nozoom.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="78" src="http://www.mondadori.it/var/ezflow_site/storage/images/media/images/palazzo-mondadori-06/3077-1-ita-IT/Palazzo-Mondadori-06_mopagethumb4_4nospalla_nozoom.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oscar Niemeyer,<br />
Palazzo Mondadori Milano</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4e/Cathedral_Brasilia_Niemeyer.JPG/450px-Cathedral_Brasilia_Niemeyer.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4e/Cathedral_Brasilia_Niemeyer.JPG/450px-Cathedral_Brasilia_Niemeyer.JPG" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oscar Niemeyer,<br />
Cattedrale di Brasilia</td></tr>
</tbody></table>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-852648809948475706.post-42656063218516684892012-12-05T12:03:00.001+01:002012-12-05T12:03:44.009+01:00Tutti Mecenati, iniziativa importante del Louvre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.arte.it/foto/280/24/13466-Louvre_gruppo_in_avorio_XIII_secolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.arte.it/foto/280/24/13466-Louvre_gruppo_in_avorio_XIII_secolo.jpg" /></a></div>
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Si chiama "Tutti Mecenati" l'iniziativa promossa dal Louvre, per raccogliere le firme digitali nel "libro d'oro" nel quale il museo scriverà tutti i nomi dei generosi cittadini che parteciperanno a questa raccolta fondi.<br />
Questa iniziativa è già stata sperimentata dallo stesso museo per l'acquisizione della statua " Le Tre Grazie" di Cranach avvenuta nel dicembre 2010.<br />
<a name='more'></a><br />
L'obbiettivo di questa raccolta fondi sono le statuette del San Giovanni e dell'Allegoria della Sinagoga che andranno a completare la scena della Deposizione della Croce che già in parte si trova nella collezione del Louvre.<br />
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Per partecipare a questa grande raccolta fondi trovate tutte le istruzioni su questo<span style="color: #a2c4c9;"> </span><a href="http://tousmecenes.com/acquisition_ivoires/#/home" target="_blank"><span style="color: #a2c4c9;">link</span> </a>, il tutto durerà fino al 31 gennaio 2013 dove il museo spera di poter raggiungere la cifra di 800 mila euro che senz'altro è a portata di mano dato che a oggi l'iniziativa ha già raccolto il 52% dell'intera somma.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10891041700019000361noreply@blogger.com0École du Louvre, Place du Carrousel, 75001 Parigi, Francia48.8609275 2.331231648.850481 2.3114906000000004 48.871374 2.3509726