mercoledì 21 novembre 2012

Memorie d'Artista 19/11 al 25/11

Nell'appuntamento settimanale di Memorie d'Artista parleremo di due importanti personaggi nel panormama mondiale:
  • il pittore Giorgio De Chirico
  • l'architetto Luis Barragàn


Il primo personaggio che andremo a trattare questa settimana è il pittore italiano Giorgio De Chirico.
De Chirico nasce a Volos il 10 luglio del 1888, qui l'artista già da molto giovane inizia a prendere le prime lezioni di disegno. Con i primi del Novecento la famiglia si trasferisce in Grecia ad Atene dove Giorgio frequenta il Politecnico fino al 1906, un'anno prima di completare gli studi muore il padre all'eta di 62 anni.

Nel settembre del 1906 la madre decide di lasciare la Grecia e dopo alcune soste a Milano e Venezia si stanzia definitivamente a Monaco di Baviera, dove l'artista decide di frequentare l'Accademia di Belle Arti. In questo periodo Giorgio inizia a studiare Nietzsche, Schopenhauer e Weininger.
Nel 1910 si trasferisce a Firenze dove rimane estasiato dalle architetture del Brunelleschi e riprende lo studio di Nietzsche. Proprio in questo periodo comincia a dipingere i primi soggetti in cui tenta di esprimere i primi concetti metafisici, infatti proprio qui nasce il primo quadro metafisico, "L'enigma di un Pomeriggio d'Autunno".

Giorgio De Chirico,
L'enigma di un Pomeriggio d'Autunno,
1910
Nel 1911 si dirige con sua madre a Parigi per raggiungere il fratello, passa per Torino dove viene colpito da alcuni particolari della città che ripropose spesso nei quadri dedicati alle Piazze Italiane. 
Nell'ottobre del 1912 partecipa per la prima volta a una mostra del Salon d'Automne al Grand Palais di Parigi e nel 1913 espone tre dipinti al Salon des Indépendants dove viene notato da Picasso. Nel 1914 espone nuovamente al Salon des indépendants e nello stesso anno Ardengo Soficci scrive dei due fratelli De Chirico sul giornale "L'Acerba".
Nel 1915 comincia a dipingere i primi Interni Metafisici, scrivi il pittore " Quello che mi colpì soprattutto e mi ispirò nel lato metafisico nel quale lavoravo allora, erano certi aspetti di interni ferraresi certe vetrine, certe botteghe, certe abitazioni, certi quartieri, come l'antico ghetto, ove si trovavano dei dolci e dei biscotti dalle forme oltremodo metafisiche e strane. Nello stesso periodo  realizza anche "Il Grande Metafisico", "Ettore e Andromaca", "Il Trovatore" e "Le muse Inquietanti". Nel 1917 trascorre qualche mese presso l'Ospedale Militare Villa del Seminario dove incontra Carlo Carrà con qui in futuro farà parte della "Scuola Metafisica".

Giorgio De Chirico,
Ettore e Andromaca,
1915
Dal 1925 inizia la ricerca sulla Metafisica della luce e sul Mito del Mediterraneo. Il 3 febbraio 1930 sposa Raissa, il rapporto dura poco e infatti si separano dopo solo un'anno. Gallimard pubblica Calligrams di Apollinaire con illustrazioni di De Chirico. Nell'agosto 1936 parte per New York dove espone alcune opere alla Julien Levy Gallery, opere che poi verranno interamente acquistate da  dal collezionista Albert C. barens per il suo museo. Importante in questo periodo la partecipazione del pittore alle riviste "Vogue" e "Harper's Bazaar" ed esegue per la sartoria Scheiner  di New York un pannello murale intitolato "Petronio e l'Adone Moderno in Frack".
Nel gennaio del 1938 De Chirico rientra in Italia e si stabilisce a Milano per poi fuggire dall'Italia e stabilirsi a Parigi per il disgusto verso i decreti "per la difesa della razza". Nel 1945 pubblica i test autobiografici:

  • Memorie della mia vita 1918-1925
  • Ricordi di Roma

Con la fine della guerra Giorgio riprende l'intensa attività espositiva e si imbatte in una dura lotta contro la falsificazione delle sue opere, fenomeno ispirato già dai surrealisti degli anni 20. Nel 1946 sposa Isabella Pakswer.

Alla fine del 1948 viene nominato nella Royal Society of British Arts dove nel 1949 espone nella prestigiosa sede. Nel 1950 in contrasto con la Biennale di Venezia, che aveva esposto un "formidabile falso" di Oscar Dominguez e assegnato il premio alla metafisica a Giorgio Morandi, De Chirico organizza nella sede dei Canottieri Bucintoro di Venezia una "Antibiennale", in cui espone con i pittori "antimoderni".
In questi anni De Chirico continua la sua ricerca sulla tecnica pittorica e la pittura barocca e assieme porta avanti la sua polemica verso la pittura moderna.

Giorgio De Chirico,
Fontana dei Bagni Misteriosi,
1973
Negli anni '60 si dedica alla littografia, illustra i Promessi Sposi (1965) e L'Iliade tradotta da Quasimodo (1968). Verso la fine del decennio inizia una tiratura di alcune sculture in Bronzo. Nel 1970 a Palazzo Reale di Milano viene organizzata una sua mostra antologica oltre una grande mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Negli anni seguenti vince il premio Ibico Reggino e viene insignito del titolo di Accademico di Francia.
Giorgio De Chirico si spegne all'età di 90 anni a Roma nel 1978, dal 1992 le sue spoglie riposano presso la Basilica di san Francesco a Ripa in Transtevere.





Luis Bàrragan è un architetto messicano considerato una delle personalità più influenti del XX secolo.

Alla giovane età di 22 anni si diploma con una Laurea in Ingegneria e successivamente prende anche quella in architettura. Dopo una breve e iniziale fase popolare si avvicina allo stile internazionale e a Le Corbusier per poi approdare in un secondo momento al suo stile con cui crea particolari forme architettoniche dalle atmosfere astratte e surreali. Con questo stile progettuale che tende a creare ambienti silenziosi mette in contrapposizione la sua semplice presenza all'estetica della macchina promossa dal movimento moderno.
Questo linguaggio rielabora la cultura popolare messicana prendendone i colori accesi che saranno oggetto di studio e ammirazione. Le sue maggiori opere tra la quali la sua stessa abitazione, sono composte da superfici murarie lisce tinteggiate con colori molto accesi, il secondo tema di questo architetto è la fessurazione e i tagli che applica alle sue pareti in questo modo rompe il concetto di parete che divide che forma angoli e che si raccorda con altre pareti.



L'altra cosa importante di queste "strane pareti" è che ogni una di  loro cela un suo segreto come può essere una vista particolare o la formazione di una piccola cascata d'acqua.
L'intento di Barragan assieme alla gran parte della cultura sua contemporanea era quello di ricreare una dimensione dell'abitare che si riavvicinasse alla natura, ad un'ambiente più meditativo e armonico per l'uomo, infatti lui stesso scrive "la Natura diventa un'avanzo di Natura, l'Uomo diventa un'avanzo d'Uomo".
Anche negli interni la mano dell'architetto si sente molto attraverso ambienti semplici e puliti che però diventano il regno della scomposizione creata attraverso il non congiungimento delle pareti e attraverso l'uso di colori diversi tra pavimento e soffitto. Nel 1976 le sue opere sono esposte al M.O.M.A. di New york e nel 1980 è il vincitore del Premio Pritzker. Luis Barragan muore il 22 novembre 1988 e nel 2004 la sua casa entra a far parte dei patrimoni dell'Unesco.



Cari lettori mi scuso per il ritardo dell'uscita di questo articolo ma con l'inizio della laurea magistrale in architettura ho avuto dei problemi per concludere la rubrica in tempo





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